Aside

bambini al tramonto

Devo fare un servizio fotografico ad un bambino, a domicilio.
Più che un servizio fotografico si tratta di un video. Perchè cavolo ho accettato? Io non ho niente a che fare con i video. Non succederà mai più, maledetti soldi.

Arrivo a casa del cliente e comincio ad armeggiare con l’attrezzatura quando mi rendo conto di non aver preso con me le schede di memoria. Lo dico al cliente e dico che posso tornare a casa e che ci metto poco, non siamo molto lontani ed in questo periodo c’è poco traffico. Poi ho ancora un paio d’ore di luce buona, anzi tra un’ora la luce sarà ancora meglio.

Mi avvio verso casa.
Trovo parcheggio proprio vicino il cancello, corro su per le scale lasciando la borsa con l’attrezzatura in macchina, tanto ci metterò un attimo.

Incrocio mio nonno affannato che corre giù, dice che le hanno rubato la macchina e mi chiede se posso accompagnarlo dai carabinieri per la denuncia.
Ho una cliente che mi aspetta, non ho tempo. Maledetto tempo, ne abbiamo sempre meno.

Al diavolo tutto, andiamo dai carabinieri.

Ma da quando mio nonno ha una macchina? Da quando guida? Boh? Troppe domande.

Durante il breve viaggio verso la caserma dei carabinieri spiego che non potrò aspettarlo, devo correre a prendere le schede di memoria e tornare dalla cliente. Dovrà tornare a casa a piedi. Non sembra contrariato. Meno male, non dovrò discutere ulteriormente.

Stavolta non c’è parcheggio davanti al cancello, devo fare il giro dello stabile e lasciare la macchina più in là.

Mi precipito su per le scale e prendo le schede di memoria. Per fortuna non è passato tanto tempo. Ho ancora luce.

Dove cavolo ho lasciato la macchina? Perchè ci sono così tante macchine? Dov’è tutta questa gente?

Armeggio con l’apertura a distanza per far accendere le frecce ed individuare la macchina e nel frattempo incrocio mia sorella con il suo nuovo fidanzato, Mario, Dario, non ricordo mai come si chiama.

Mi dice che la mia macchina è un po’ più in là e me la indica.
No, non è quella, non ho una convertibile. Invece è proprio quella, le frecce si azionano con il telecomando che ho in mano.

Qualche simpaticone aveva asportato tutta la parte superiore, compresi i finestrini, trasformandola in una cabrio.
In quel momento realizzo che non c’è più la borsa con l’attrezzatura che avevo lasciato sul sedile posteriore. Porca puzzola, 10.000 euro di roba.

Saranno passati meno di 5 minuti, come è stato possibile?

Mario o Dario dice che fa il poliziotto e che i ladri non possono essere lontani perchè lui è passato di lì pochi minuti fa e non c’era nessuno.

Saliamo in macchina e ci lanciamo ad un improbabile velocità in un improbabile inseguimento verso il nulla, in una città totalmente sconosciuta.

Poi suona la sveglia.

 

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