Fotografare i bambini da 1 a 6 anni può rivelarsi come un impresa piuttosto impegnativa.
Per il fotografo ritrattista e per un genitore è un impresa che può dare risultati veramente gratificanti.
Naturalmente, nessuno dispone della bacchetta magica e nessuno è in grado di dare consigli universalmente validi, perchè ogni bambino è diverso dall’altro e ognuno di loro è più o meno predisposto a farsi fotografare senza battere ciglio, poi sono veramente pochi quelli disposti a collaborare spontaneamente.
Nel mio piccolo provo a buttare giù 5 consigli che possono rivelarsi molto utili.
1. La preparazione è importante
Avere tutti dettagli del vostro servizio fotografico già predisposti è fondamentale per la buona riuscita di uno scatto.
Io cerco sempre di prevedere con largo anticipo la location, l’abbigliamento ma anche tutti gli accessori che dovrò utilizzare sul set.
Alcuni sopralluoghi nei giorni immediatamente precedenti quello fissato per le foto, sono fnecessari per capire dove cadrà la luce ed in che modo colpirà il soggetto.
Prevedere l’illuminazione ed utilizzarla a proprio vantaggio può fare la differenza tra uno scatto mediocre ed uno perfetto.
Naturalmente, nel mio caso, non sempre mi è possibile programmare le riprese nell’orario in cui vorrei ma devo sottostare ai bisogni dei clienti cercando di arrivare ad un compromesso, ma chi deve fotografare i propri figli ha sicuramente molte più possibilità rispetto ad un professionista.
2. La posizione
Quando si lavora con i bambini non è solo consigliabile ma è necessario trovare una location accessibile e sicura, specialmente quando si lavora con i bambini molto piccoli (ma è benen osservare questa regola anche con quelli più grandi).
Spesso utilizzo terreni pubblici o privati nelle immediate vicinanze di casa o del mio studio perchè questo mi evita i numerosi sopralluoghi perchè sono zone di cui conosco tutte le caratteristiche ambientali e di luminosità.
A volte, però, si ha l’esigenza di utilizzare location particolari, o perchè si è in vcanza, oppure perchè si vuole sfruttare la bellezza propria di un luogo particolarmente suggestivo. In questi casi è di importanza fondamentale effettuare numerosi sopralluoghi in vari momenti della giornata con l’obiettivo di individuare tutti gli eventuali pericoli ma anche tutti gli scorci che ci potranno essere utili al momento delle riprese.
Ricordate che l’obiettivo della macchina fotografica inquadra solo una piccola parte della scena che si presenta davanti ai nostri occhi, quindi cercate delle sacche di luce, delle zone ricche di sfumature intense e di colori caldi.
3. Armatevi di pazienza
Lavorare con i bambini richiede un atteggiamento dolce e una pazienza enorme.
Tenete sempre presente che a loro non interessa affatto essere fotografati, quello che vogliono è giocare e divertirsi. Per questo tendono a distrarsi continuamente e ad annoiarsi diventando anche capricciosi e dispettosi se non riuscirete ad interessarli al vostro gioco.
Quindi come fare per evitare che accada il peggio? Bisogna avere il coraggio di portarsi al loro livello, di interessarli facendoli giocare, raccontare storie divertenti e lasciarli liberi di esprimersi come vogliono anche se non è proprio quello che avreste voluto voi.
Spesso nei miei set includo palloncini gonfiati ad elio, aquiloni e bolle di sapone che hanno sempre un fascino particolare per i bambini ed hanno anche il potere di catturare la loro attenzione per un tempo sufficientemente lungo.
Conosco una fotografa (Lisa Holloway) che utilizza anche degli animali domestici nei suoi set ed ottiene foto fantastiche. Fatelo solo se conoscete bene l’animale e assicuratevi sempre che non venga maltrattato e non subisca traumi.
In una sua foto famosa, Lisa ha fotografato suo figlio con una gallina in braccio. Ci ha raccontato che la sua famiglia adora le galline, ne hanno più di 50, e che per quella foto hanno scelto una gallina che era nata in casa loro e che era molto domestica ma nonostante questo ha avuto pochissimo tempo per ottenere la sequenza di foto che le interessava.
Ricordate comunque che bambini ed animali insieme sono il massimo della difficoltà per un fotografo.
4. L’assistente
Farsi assistere da qualcuno spesso si rivela come un’ arma vincente. Nel caso della foto del bimbo con la gallina, Lisa ci racconta che senza l’aiuto di suo marito non ci sarebbe mai riuscita.
La gallina tendeva scivolare dalle braccia del bimbo e lei era posizionata piuttosto lontana per schiacciare la prospettiva ed avere un bellissimo sfocato alle spalle dei soggetti.
Suo marito, invece era piuttosto vicino al bambino ed ha potuto aiutarlo posizionando al meglio la gallina che comunue gli ha dato solo pochissimi minuti di tempo per poter portare a casa quel meraviglioso scatto.
5. Mantenere la calma
Questo si ricollega al punto tre, ma può succedere che il bambino si stufi presto di collaborare col fotografo, questo accade soprattutto se il fotografo è uno dei genitori, è un po’ più difficile che succeda quando il fotografo è un professionista che, per quanto cordiale ed affabile, incute sempre un minimo di timore riverenziale.
Comunque se dovesse succedere, il mio suggerimento è di non perdere la calma e la concentrazione, magari portate l’attenzione del bambino verso qualcos’altro, offritegli un gelato, per esempio. Chissà che non si presenti anche l’occasione di avere una buona foto.
In ogni caso mai e poi mai dovrete rimproverare il bambino che se ne ricorderà e non si presterà mai più ad un servizio fotografico.
Quando proprio tutto va male, lasciate che tutto fluisca, sfruttate la naturale predisposizione per l’esplorazione e la scoperta che hanno i bambini.
Lasciategli la possibilità di guardarsi intorno ed assecondate la loro curiosità, mentre da un distanza adeguata seguite tutto senza staccare l’occhio dal mirino.
Con un po’ di fortuna porterete a casa qualche buona foto.